venerdì 31 dicembre 2010

Addio 2010!

Ci lasciamo alle spalle un altro anno e un pò mi dispiace. Nonostante 2 infortuni, il primo tra luglio e agosto per una fascite plantare e l'altro proprio in questi giorni per lo stiramento al polpaccio sinistro, mi devo ritenere soddisfatto. Mi sono divertito a correre spaziando dalle maratone ai trail, dalle gare veloci alle corse in montagna. Ho messo in tasca anche diversi PB (Maratona, Mezza, 10K) e mi sono divertito correndo nei Trail (prima di tutti il Giir di Mont!) superando i 3100 km in totale.
Purtroppo al momento sto combattendo con un fastidioso stiramento del polpaccio che mi tiene fermo proprio in questo periodo di ferie e con delle giornate fantastiche! Anche per questo motivo, al momento non sono molto incline a fare progetti per il nuovo anno: speriamo che l'anno nuovo porti innanzitutto alla guarigione e poi i progetti prenderanno vita da sè!
Buon 2011 a tutti !

venerdì 24 dicembre 2010

Corsa e beneficienza

La corsa, soprattutto se praticata in compagnia di amici che condividono la tua stessa passione, è un bellissimo momento di svago e di gioia. Pensare di condividere questa felicità con qualcuno che ne ha veramente bisogno, penso sia quasi una conseguenza che viene da sè. E' con questo spirito che il gruppo Podismo Brianza ha accettato con entusiasmo la proposta di Fluido di raccogliere dei fondi da destinarsi in benficienza. Ecco QUI la proposta lanciata a fine Aprile e che ha permesso di raccogliere ben 600 Euro che sono stati donati a 3 associazioni proposte durante la Cena del 15 Dicembre scorso. Personalmente ho proposto di aiutare una mia compaesana, Natalina Isella che da una vita opera in Congo dove ha fondato il Centro Ek’abana nel quale raccoglie e aiuta le bambine scacciate da casa perchè ingiustamente incolpate di stregoneria.

Con gioia pubblico pertanto la lettera che Natalina ha voluto inviare a tutti i suoi amici e benefattori:

FOYER EK’ABANA

Archidiocèse de Bukavu
B.P. 162 – Bukavu
République Dém. du Congo
ekabana_nata@yahoo.fr


Bukavu, S. Natale 2010

Carissimi amici e benefattori del foyer Ek’abana,
con gioia mi metto in contatto con voi per augurarvi buon Natale.


In questo augurio voglio mettere tante cose: prima di tutto un grosso grazie per tutto quello che fate costantemente per sostenere le attività di Ek’abana. E’ anche merito vostro se possiamo continuare ad accogliere bambine in difficoltà.


In questo ultimo periodo il numero delle ragazzine accusate di essere delle streghe è un po’ diminuito rispetto a prima. Questo è un buon risultato, frutto anche del lavoro di educazione che abbiamo cercato di fare nei comitati di quartiere, dove abbiamo dimostrato e sostenuto che i bambini sono creature innocenti che meritano tutto il nostro rispetto e il nostro amore, e che devono essere aiutati a crescere bene per prepararli al futuro e avere tutti un mondo migliore. Accusando ingiustamente i bambini non si risolvono i problemi che ci affliggono ma al contrario si aumentano.


Al Foyer ugualmente il numero delle bambine non è diminuito, perché, come in tutte le città sovrappopolate, i cosiddetti casi sociali non mancano. Abbiamo bambine in stato di sofferenza perché la mamma è morta e il papà non sa prendersi cura ad esempio degli altri 8 figli, tutti piccoli, e in più si dà al bere. Altri casi in cui la mamma soffre di malattie nervose e il papà sparisce. Ancora, figlie di ragazze madri che non riescono ad organizzarsi per tenere con se il bambino e lo danno via. Altri purtroppo semplicemente perché la mamma dopo la morte del marito ha abbandonato i figli…..non sapendo più come fare.


Se si fa un’analisi del perché, alla base c’è una situazione di miseria tale che rende difficile occuparsi del bambino. In tutti questi casi, cerchiamo prima di tutto, di assicurare alla piccola, che viene in questa situazione di disagio, tutto il nostro affetto e le nostre cure e poi pian piano cerchiamo di risalire alla famiglia. A volte è possibile ricucire i rapporti con un discorso di fiducia rinnovata e di comprensione della situazione di miseria, dando un aiuto per risolvere una parte dei problemi economici. Il tutto senza colpevolizzare nessuno, ma cercando di portare le persone a prendersi le loro responsabilità davanti ai bambini, dimenticando quello che è stato e incominciando un nuovo rapporto, che con il bambino, abbiamo visto, è sempre possibile.


Natale ci ricorda proprio questo, la nascita di un bambino che viene a dirci che tutto può essere rinnovato, che una vita nuova è possibile, che Lui sa dimenticare tutto il passato per ridonarci una fiducia illimitata capace di creare rapporti nuovi carichi di vita e di speranza. Nella notte di Natale, con l’accoglienza di un bambino, le tenebre si possono cambiare in luce, il lutto in gioia, le lacrime in perle, e tutto può riprendere senso…….come dice una poesia che recitano qui: ”tu doni un senso ai nostri desideri e un avvenire al nostro lavoro……il tempo è breve, ma tu ci prepari una casa……tu sorgente di vita nuova…….tu che vieni nel profondo della nostra notte….tu ci porti la luce”


Anche qui il Natale è ricco di poesia anche se non c’è la neve. E’ tanto che non vedo la neve e forse un po’ di nostalgia c’è: vedere un bel paesaggio coperto di neve con le luci del presepe. Noi europei abbiamo bisogno di tanto contorno per smuovere i nostri sentimenti, invece qui, quando si tratta della nascita di un bambino, subito si crea una gioia incontenibile che li fa danzare e gridare di gioia suonando il tamburo a tutto spiano. Questa gioia per la nuova nascita la esprimono specialmente a Natale per la nascita di Gesù. E’per questo che dico che il Natale è ricco di poesia: per loro la nascita di un bambino ha un fascino tutto particolare che li collega al mistero, una gioia veramente diversa dalla nostra. Se poi questo bambino è il Salvatore, nella loro fede semplice si sanno mettere in sintonia con gli angeli del cielo che cantano il gloria. Così i loro canti hanno una dolcezza e un fascino che compensano un po’ la nostalgia della neve……


Con questa poesia del Natale, vi auguro tanta pace, tanta tenerezza che potrete gustare con i vostri bambini e con tutta la vostra famiglia……rinnovando la fiducia che ci rende capaci di rapporti nuovi e lasciando che il passato se ne vada come la notte al sorgere dell’alba.


Ancora a tutti grazie di cuore e Buon Natale a tutti.

Natalina Isella

lunedì 13 dicembre 2010

Una bella giornata a Reggio Emilia


A Reggio Emilia partecipo sempre volentieri, sia per l'ottima organizzazione e sia per il caratteristico percorso ondulato che non è mai monotono. Ieri mattina però sono partito un pò preoccupato per le conseguenze del virus intestinale che mi ha colpito giovedì e che mi ha obbligato ad un digiuno forzato di 2 giorni: solamente sabato sono riuscito a mangiare della pasta in bianco e un pò di bresaola, un pò pochino per poter correre una maratona! Mi prometto pertanto di sfruttare in gara tutti i ristori disponibili per non rischiare di restare senza energie. L'obiettivo è sempre il fatidico muro delle 3 ore  visto che a questa gara vengono premiati tutti gli uomini che arrivano sotto le 3 ore e le donne sotto le 3 ore e 30minuti  ( l'anno scorso lo agguantai per soli 30 secondi!).
Il clima che si respira alla partenza è di grande festa e amicizia; incontro tanti volti conosciuti con i quali scambio 2 chiacchiere o anche solo un veloce saluto e un in bocca al lupo per l'imminente gara.
I chilometri iniziali coincidono con un giro nel centro di Reggio per poi tornare al punto di partenza tra 2 ali di folla festosa e uscire poi nelle aperte campagne Emiliane. Qui l'aria è ancora più gelida nonostante un bellissimo sole che offre una visuale spettacolare sulle colline circostanti. Parto in compagnia di Roberto che però imposta un ritmo molto veloce, sotto i 4 al km.

Al primo ristoro mi accosto per bere un bicchiere di thè e per riuscire a riagguantarlo mi tocca fare uno sforzo non indifferente. Decido così al ristoro del 10° km di procedere col mio passo anche perchè più avanti arrivano i famosi saliscendi di Reggio Emilia! Mi accodo ad un gruppetto di una dozzina di atleti e con loro passo la mezza sotto l' 1h:26'. Decido di mantenere la loro andatura che si attesta sui 4,05 m./km. Verso il 33° km la fatica inizia a farsi sentire, assumo un gel tra un ristoro e l'altro e stringo i denti scacciando dalla testa l'idea di rallentare. Tra il 35° km e il 40°, arriva la parte più dura ma fortunatamente non ho nessun accenno ai crampi nonostante la partenza veloce.
Il gruppo inizia a sgranarsi e mi ritrovo al 40° km praticamente da solo. Mi impongo di dare tutto quello che mi resta approffittando anche del tifo della gente assiepata dietro le transenne e taglio il traguardo in 2h:54':08".



Anche quest'anno ce l'ho fatta, obiettivo raggiunto e pure meglio del previsto. Arrivederci Reggio!