venerdì 31 dicembre 2010

Addio 2010!

Ci lasciamo alle spalle un altro anno e un pò mi dispiace. Nonostante 2 infortuni, il primo tra luglio e agosto per una fascite plantare e l'altro proprio in questi giorni per lo stiramento al polpaccio sinistro, mi devo ritenere soddisfatto. Mi sono divertito a correre spaziando dalle maratone ai trail, dalle gare veloci alle corse in montagna. Ho messo in tasca anche diversi PB (Maratona, Mezza, 10K) e mi sono divertito correndo nei Trail (prima di tutti il Giir di Mont!) superando i 3100 km in totale.
Purtroppo al momento sto combattendo con un fastidioso stiramento del polpaccio che mi tiene fermo proprio in questo periodo di ferie e con delle giornate fantastiche! Anche per questo motivo, al momento non sono molto incline a fare progetti per il nuovo anno: speriamo che l'anno nuovo porti innanzitutto alla guarigione e poi i progetti prenderanno vita da sè!
Buon 2011 a tutti !

venerdì 24 dicembre 2010

Corsa e beneficienza

La corsa, soprattutto se praticata in compagnia di amici che condividono la tua stessa passione, è un bellissimo momento di svago e di gioia. Pensare di condividere questa felicità con qualcuno che ne ha veramente bisogno, penso sia quasi una conseguenza che viene da sè. E' con questo spirito che il gruppo Podismo Brianza ha accettato con entusiasmo la proposta di Fluido di raccogliere dei fondi da destinarsi in benficienza. Ecco QUI la proposta lanciata a fine Aprile e che ha permesso di raccogliere ben 600 Euro che sono stati donati a 3 associazioni proposte durante la Cena del 15 Dicembre scorso. Personalmente ho proposto di aiutare una mia compaesana, Natalina Isella che da una vita opera in Congo dove ha fondato il Centro Ek’abana nel quale raccoglie e aiuta le bambine scacciate da casa perchè ingiustamente incolpate di stregoneria.

Con gioia pubblico pertanto la lettera che Natalina ha voluto inviare a tutti i suoi amici e benefattori:

FOYER EK’ABANA

Archidiocèse de Bukavu
B.P. 162 – Bukavu
République Dém. du Congo
ekabana_nata@yahoo.fr


Bukavu, S. Natale 2010

Carissimi amici e benefattori del foyer Ek’abana,
con gioia mi metto in contatto con voi per augurarvi buon Natale.


In questo augurio voglio mettere tante cose: prima di tutto un grosso grazie per tutto quello che fate costantemente per sostenere le attività di Ek’abana. E’ anche merito vostro se possiamo continuare ad accogliere bambine in difficoltà.


In questo ultimo periodo il numero delle ragazzine accusate di essere delle streghe è un po’ diminuito rispetto a prima. Questo è un buon risultato, frutto anche del lavoro di educazione che abbiamo cercato di fare nei comitati di quartiere, dove abbiamo dimostrato e sostenuto che i bambini sono creature innocenti che meritano tutto il nostro rispetto e il nostro amore, e che devono essere aiutati a crescere bene per prepararli al futuro e avere tutti un mondo migliore. Accusando ingiustamente i bambini non si risolvono i problemi che ci affliggono ma al contrario si aumentano.


Al Foyer ugualmente il numero delle bambine non è diminuito, perché, come in tutte le città sovrappopolate, i cosiddetti casi sociali non mancano. Abbiamo bambine in stato di sofferenza perché la mamma è morta e il papà non sa prendersi cura ad esempio degli altri 8 figli, tutti piccoli, e in più si dà al bere. Altri casi in cui la mamma soffre di malattie nervose e il papà sparisce. Ancora, figlie di ragazze madri che non riescono ad organizzarsi per tenere con se il bambino e lo danno via. Altri purtroppo semplicemente perché la mamma dopo la morte del marito ha abbandonato i figli…..non sapendo più come fare.


Se si fa un’analisi del perché, alla base c’è una situazione di miseria tale che rende difficile occuparsi del bambino. In tutti questi casi, cerchiamo prima di tutto, di assicurare alla piccola, che viene in questa situazione di disagio, tutto il nostro affetto e le nostre cure e poi pian piano cerchiamo di risalire alla famiglia. A volte è possibile ricucire i rapporti con un discorso di fiducia rinnovata e di comprensione della situazione di miseria, dando un aiuto per risolvere una parte dei problemi economici. Il tutto senza colpevolizzare nessuno, ma cercando di portare le persone a prendersi le loro responsabilità davanti ai bambini, dimenticando quello che è stato e incominciando un nuovo rapporto, che con il bambino, abbiamo visto, è sempre possibile.


Natale ci ricorda proprio questo, la nascita di un bambino che viene a dirci che tutto può essere rinnovato, che una vita nuova è possibile, che Lui sa dimenticare tutto il passato per ridonarci una fiducia illimitata capace di creare rapporti nuovi carichi di vita e di speranza. Nella notte di Natale, con l’accoglienza di un bambino, le tenebre si possono cambiare in luce, il lutto in gioia, le lacrime in perle, e tutto può riprendere senso…….come dice una poesia che recitano qui: ”tu doni un senso ai nostri desideri e un avvenire al nostro lavoro……il tempo è breve, ma tu ci prepari una casa……tu sorgente di vita nuova…….tu che vieni nel profondo della nostra notte….tu ci porti la luce”


Anche qui il Natale è ricco di poesia anche se non c’è la neve. E’ tanto che non vedo la neve e forse un po’ di nostalgia c’è: vedere un bel paesaggio coperto di neve con le luci del presepe. Noi europei abbiamo bisogno di tanto contorno per smuovere i nostri sentimenti, invece qui, quando si tratta della nascita di un bambino, subito si crea una gioia incontenibile che li fa danzare e gridare di gioia suonando il tamburo a tutto spiano. Questa gioia per la nuova nascita la esprimono specialmente a Natale per la nascita di Gesù. E’per questo che dico che il Natale è ricco di poesia: per loro la nascita di un bambino ha un fascino tutto particolare che li collega al mistero, una gioia veramente diversa dalla nostra. Se poi questo bambino è il Salvatore, nella loro fede semplice si sanno mettere in sintonia con gli angeli del cielo che cantano il gloria. Così i loro canti hanno una dolcezza e un fascino che compensano un po’ la nostalgia della neve……


Con questa poesia del Natale, vi auguro tanta pace, tanta tenerezza che potrete gustare con i vostri bambini e con tutta la vostra famiglia……rinnovando la fiducia che ci rende capaci di rapporti nuovi e lasciando che il passato se ne vada come la notte al sorgere dell’alba.


Ancora a tutti grazie di cuore e Buon Natale a tutti.

Natalina Isella

lunedì 13 dicembre 2010

Una bella giornata a Reggio Emilia


A Reggio Emilia partecipo sempre volentieri, sia per l'ottima organizzazione e sia per il caratteristico percorso ondulato che non è mai monotono. Ieri mattina però sono partito un pò preoccupato per le conseguenze del virus intestinale che mi ha colpito giovedì e che mi ha obbligato ad un digiuno forzato di 2 giorni: solamente sabato sono riuscito a mangiare della pasta in bianco e un pò di bresaola, un pò pochino per poter correre una maratona! Mi prometto pertanto di sfruttare in gara tutti i ristori disponibili per non rischiare di restare senza energie. L'obiettivo è sempre il fatidico muro delle 3 ore  visto che a questa gara vengono premiati tutti gli uomini che arrivano sotto le 3 ore e le donne sotto le 3 ore e 30minuti  ( l'anno scorso lo agguantai per soli 30 secondi!).
Il clima che si respira alla partenza è di grande festa e amicizia; incontro tanti volti conosciuti con i quali scambio 2 chiacchiere o anche solo un veloce saluto e un in bocca al lupo per l'imminente gara.
I chilometri iniziali coincidono con un giro nel centro di Reggio per poi tornare al punto di partenza tra 2 ali di folla festosa e uscire poi nelle aperte campagne Emiliane. Qui l'aria è ancora più gelida nonostante un bellissimo sole che offre una visuale spettacolare sulle colline circostanti. Parto in compagnia di Roberto che però imposta un ritmo molto veloce, sotto i 4 al km.

Al primo ristoro mi accosto per bere un bicchiere di thè e per riuscire a riagguantarlo mi tocca fare uno sforzo non indifferente. Decido così al ristoro del 10° km di procedere col mio passo anche perchè più avanti arrivano i famosi saliscendi di Reggio Emilia! Mi accodo ad un gruppetto di una dozzina di atleti e con loro passo la mezza sotto l' 1h:26'. Decido di mantenere la loro andatura che si attesta sui 4,05 m./km. Verso il 33° km la fatica inizia a farsi sentire, assumo un gel tra un ristoro e l'altro e stringo i denti scacciando dalla testa l'idea di rallentare. Tra il 35° km e il 40°, arriva la parte più dura ma fortunatamente non ho nessun accenno ai crampi nonostante la partenza veloce.
Il gruppo inizia a sgranarsi e mi ritrovo al 40° km praticamente da solo. Mi impongo di dare tutto quello che mi resta approffittando anche del tifo della gente assiepata dietro le transenne e taglio il traguardo in 2h:54':08".



Anche quest'anno ce l'ho fatta, obiettivo raggiunto e pure meglio del previsto. Arrivederci Reggio!


domenica 28 novembre 2010

Simone, paga da bere!

Devo ammettere che ultimamente le previsioni Meteo ci azzeccano davvero anche se fino all'ultimo ho sperato inutilmente che si sbagliassero....
Stamattina infatti mi sveglio e trovo il paesaggio ricoperto da almeno 5 cm di neve! La trasferta a Padenghe è seriamente in dubbio, ma puntualmente i miei compagni di avventura si presentano all'appuntamento a casa mia e allora... non resta che avventurarsi!
Fortunatamente durante il viaggio la neve si trasforma in pioggia e verso Padenghe addirittura smette di piovere, in compenso però troviamo un vento teso e freddo fastidiosissimo. Ci avviciniamo sotto le mura del bellissimo Castello da dove avverrà la partenza. Già dai primi metri, la Mezza di Padenghe si presenta con una prima salita, preludio di quello che ci aspetta più avanti...
Diversi atleti di colore prendono subito il comando e formano un gruppetto di extraterrestri che faranno gara a sè! Dietro di loro si sgranano i comuni mortali, tra i quali il sottoscritto. Passo il decimo km in 38' e rotti e puntualmente la pioggia inizia a far compagnia al vento: un'accoppiata che mette a dura prova il fisico già affaticato dalla corsa. Qualcuno mi supera ma preferisco lasciarlo andare ricordando la terribile salita che si presenterà più avanti... Prima però, a presentarsi è una fastidiosa vescica sotto un piede, dovuto probabilmente alle scarpe A4 Stabili che ho dovuto indossare avendo dimenticato a casa le scarpette leggere che normalmente utilizzo nelle mezze. Passo il ristoro del 15° km in 58 minuti e dopo un altro paio di km ecco la fatidica salita che l'anno prima mi bloccò mentalmente e fisicamente. La stanchezza si fà sentire e arranco alla velocità di 5':30"/km con la voglia matta di mettermi a camminare. Il ricordo però della scommessa fatta con Simone mi fà stringere i denti per continuare: c'è in gioco un giro di birre se riesco a stare sotto 1h:23' !! Fortunatamente dopo la salita inizia la discesa e ne approfitto subito per riprendere fiato e velocità. Faccio un complicato calcolo matematico (chissà perchè in gara anche i calcoli più semplici diventano complicatissimi da fare....) e scopro che devo assolutamente percorrere gli ultimi 4 km alla media di 4'/km !! Inizio a scoraggiarmi in quanto la stanchezza mi porta a correre con circa 10-15 secondi di troppo. Ad aiutarmi sarà la discesa finale che negli ultimi 2 km di gara mi permette di recuperare il tempo perso e di chiudere in 1h:22':33" : scommessa vinta e premio di categoria assicurato!! Al di là della scommessa, sono molto soddisfatto per essere sceso di 1 minuto e mezzo rispetto al tempo dell'anno scorso nonostante il tempo avverso e il vento contrario. Una bella soddisfazione anche per i miei compagni di viaggio: Giuliana (2° di cateoria MF45), Enzo (13° di categoria MM45) e Giuseppe (10° di categoria MM50).

E adesso SIMONE non sbuffare e paga da bere !!!


martedì 9 novembre 2010

Domenica 14 tutti al S.Genesio!

Domenica 14 Novembre l'appuntamento è fissato alle 7:45 presso l'Oratorio di Castello Brianza per la "11° Marcia sull'Alpe e il San Genesio". Questa bella corsa non competitiva viene organizzata dal G.S. Avis Oggiono e si svolge interamente sulle colline brianzole con percorsi di 8-16-22-28 km.  


Un folto gruppo di Podismo Brianza sarà presente per correre insieme sul percorso di 28 km che  raggiungerà gli oltre 800 mt del S.Genesio. Con una bella giornata (si spera...) la vista sui monti circostanti e sui laghi brianzoli sarà spettacolare!
A seguire tutti da Fluido per un super terzo tempo a base di Cassuola !!
Per i dettagli rimando all'articolo di Fluido sul sito di Podismo Brianza

Che altro dire? Buona Corsa e buon appetito!!

martedì 2 novembre 2010

Casto 2010, un Trail coi fiocchi



Altra levataccia domenica 31 Ottobre per partecipare al Trail del Monte Casto. Nonostante le pessime previsioni meteo, la curiosità di partecipare al primo vero trail ha il sopravvento ed allora insieme a Domenico e Giuliana partiamo alle 4 del mattino in direzione di Agrate dove troviamo ad aspettarci un bel gruppetto di amici PB.  La nostra meta è Andorno Micca, un piccolo paese in provincia di Biella. Quando arriviamo non sta piovendo molto, ma il terreno è fradicio, segno che di acqua ne è scesa parecchio durante la notte. Ci avvisano che il percorso previsto di 46km è stato accorciato a 31km a causa della neve che ricopre la parte alta. La delusione inizialmente ha il sopravvento, ma alla fine questa scelta si rivelerà azzeccata e condivisa da tutti. Il primo errore, dovuto all'inesperienza in questo tipo di corse, è stato di portarmi uno zaino pesante e pieno di cose che non ho usato per niente: 2 k-way, salvietta, maglietta di ricambio, bottiglia di integratori, barrette, gel... tutte cose che non mi sono servite e che hanno solamente complicato la corsa (soprattutto in salita....). La partenza è fulminea e faccio fatica a tenere il passo, poi le gambe iniziano a rodare. Si esce dal paese e su sentiero non molto scosceso si sale verso il bosco. Qui il fango la fà da padrone e si iniziano a vedere i primi scivoloni. 


Si entra in una bellissima pineta dove la luce fatica a penetrare e si inizia ad arrancare. Cerco nel limite del possibile di corricchiare e in questo modo supero diversi concorrenti che invece camminano. Mentre salgo, con la mente già penso a come affronterò la discesa su questo tipo di terreno viscido e un pò di preoccupazione mi assale; decido allora di spingere il più possibile sulla salita per guadagnare il tempo che perderò poi sulla discesa. Usciti dal bosco una sorpresa: l'erba è spolverata di nevischio. In poche centinaia di metri la neve si accumula sul sentiero fino a renderne difficoltoso il percorso. A questo punto decido di camminare e vengo superato da Corinne Favre che procede come se avesse i cingoli sotto i piedi. Superata la quota di 1300 mt, ecco il ristoro e l'inizio della temuta discesa. 


Tenere l'equilibrio è davvero un'impresa e le scarpe si trasformano in sci. Sento dietro di me qualcuno che scalpita, faccio strada e mi supera Virginia Oliveri che scende a rotta di collo. Dopo nemmeno un minuto anche Cinzia mi raggiunge e la incito per andare ad agguantare le 2 avversarie. Tento di restarle dietro anche se è impossibile sulla discesa, ma appena spiana un pò mi rifaccio sotto e la accompagno per un tratto. Alla discesa successiva però se ne và via a palla ma dopo qualche chilometro ho la sorpresa di ritrovarmela davanti. Capisco subito che deve esserle successo qualcosa ed infatti zoppica a causa di una storta alla caviglia. Ormai le avversarie se ne sono andate, ma decide lo stesso di proseguire per gli ultimi 10 km. Io mi sento bene, le gambe girano, ma dopo solamente poche centinaia di metri inciampo in un sasso e mi faccio un volo lungo e stirato per terra. Nella caduta sento i crampi morsicarmi i polpacci e da quel momento le gambe si irrigidiscono e smettono di girare. Arriverò all'arrivo molto provato (anche perchè nel frattempo la pioggia si è intensificata e il freddo inizia a farsi sentire) nel tempo di 3h:18m in 42° posizione assoluta. Fortunatamente trovo ancora l'acqua calda in doccia e questo mi rigenera immediatamente. Seguirà un bel pomeriggio di allegria con bevute di birra a fiumi tra amici che condividono non solo la passione per la corsa ma anche l'amore per la buona compagnia.



Qui di seguito la CLASSIFICA generale.

lunedì 25 ottobre 2010

25° Venice Marathon: 3h.02, meglio del previsto!

Ore 3:45 che levataccia! Ore 4:30 si parte puntuali da Oggiono in pullman: la nostra piccola società sportiva quest'anno ha iscritto ben 45 atleti a questa maratona, un piccolo record...
Tra qualche chiacchiera e qualche sbadiglio, arriviamo a Stra che sono circa le 8. Il tempo di cambiarci e di scattare la classica foto di gruppo e poi via verso le gabbie.


Cerco inutilmente il Blogpoint dei Blogtrotters ma non lo trovo: quest'anno mi sembra di vedere molta più gente del solito e la confusione è grande.
Alle 9:30 scatta la partenza dalla gabbia numero 2. Domenico parte subito a razzo, probabilmente ancora euforico del 2h:57 fatto a Berlino e io decido di seguirlo sperando che rallenti un attimo visto che viaggia alla media di 4m al km. Così non è, e al decimo km lo lascio proseguire, consapevole che la mia preparazione non è ancora al massimo e ho pochi lunghi nelle gambe. La folla è numerosa e festante e diversi gruppi musicali incitano i maratoneti con le loro musiche rock. Al 20° km raggiungo Domenico che inizia ad avere qualche problemino alle gambe e passiamo la Mezza in 1h:27: un ottimo tempo che mi lascia pensare per un attimo all'obiettivo delle 3ore... Al 22° Domenico mi dice di andare pure, io sto ancora abbastanza bene e procedo sull'andatura di 4:15, ma questo durerà solo fino al 28° km. Qui le gambe iniziano ad appesantirsi, Domenico mi raggiunge nuovamente ed insieme procediamo fino all'entrata del parco. Al 30° km ci raggiungono i pacer delle 3 ore. Decido di accodarmi a loro fino al ristoro del 35°, quando resto indietro di 100 metri. Nell'istante in cui cerco di accelerare per raggiungerli, ecco sopraggiungere i primi segnali di crampi ai quadricipiti. Memore della Via Crucis dell'anno scorso lungo quel ponte maledetto, decido di mantenere la mia andatura e guardo malinconicamente allontanarsi i palloncini. Entriamo adesso in Venezia e le gambe sono sempre più pesanti. Penso allora di fare il turista e di godermi l'incitamento e i saluti della gente assiepata dietro le transenne. Purtroppo il passaggio in Piazza S.Marco è stato annullato a causa dell'acqua alta, ma il tracciato è sempre fantastico. Taglio il traguardo in un buon 3h:02':22", molto meglio dei 3h:10-3h:15 preventivati. Approfitto di un bel massaggio ai quadricipiti e mi avvio verso le docce con l'amara sorpresa di trovare l'acqua gelata!! A parte questo, il resto è filato tutto liscio: una bella giornata di sport e di amicizia in uno scenario unico al mondo. Ed ora il pensiero va già a Domenica prossima quando mi aspetta il Trail del Monte Casto con i suoi 46km e 2100 mt di dislivello!! Tanti auguri Kayak....

Qui trovi la Classifica della 25° Venice Marathon.

sabato 9 ottobre 2010

Ultimo lunghissimo



Stamattina ho messo in cascina l'ultimo lungo in preparazione di Venezia. Col fatto che ero solo, non ho programmato in anticipo il percorso, affidandomi all'istinto in base alle sensazioni del momento. Ne è scaturito un bellissimo giro di oltre 40 km con un D+ di 870 metri. Probabilmente il dislivello non è ottimale come preparazione per la Maratona di Venezia, ma servirà sicuramente per la settimana successiva quando avrò in programma il Trail del Monte Casto di 46 km e ben 2.100 Mt. di dislivello!
Alla fine le sensazioni sono state abbastanza buone anche perchè il ritmo tenuto è stato relativamente tranquillo. In gara però sarà tutt'altra cosa....

lunedì 4 ottobre 2010

Avvicinamento a Venezia

Prosegue tra alti e bassi la preparazione in vista della prossima Venice Marathon. Ieri altri 32 km messi in cascina alla Non Competitiva di Lurago d'Erba: un bellissimo tracciato che sinceramente non mi aspettavo. Organizzazione impeccabile da parte degli Amici podisti di Romanò che sono davvero una garanzia e ai quali voglio rivolgere un sentito ringraziamento per il loro impegno. Come capita spesso in queste corse, anche ieri ci siamo aggregati ad un gruppetto veramente tosto (anche loro si preparavano per Venezia) e da una gara non Competitiva si è trasformata in una vera e propria gara tiracollo dove le gambe e il fiato sono stati messi a dura prova. Alla fine ci siamo scambiati i complimenti a vicenda e ci siamo ripromessi di incontrarci a Venezia. La soddisfazione per il buon allenamento mi ha almeno in parte consolato della mancata partecipazione al giro del Resegone organizzato dagli amici di MV Night ai quali prometto la mia presenza al prossimo raduno.

giovedì 9 settembre 2010

Il Rientro a Montevecchia

Dopo oltre un mese si assenza, ieri sera mi sono presentato puntuale alle 20:00 al raduno di Montevecchia. Con piacevole sorpresa ho trovato un gruppo ancora più numeroso di  prima (più di 20 presenti!), tra i quali diversi volti nuovi, probabilmente attratti dal passaparola.
Il percorso scelto da Fluido è stato giustamente quello invernale (completamente su asfalto) visto le abbondanti piogge degli ultimi giorni, anche se non è affatto banale per il continuo saliscendi e per la lunghezza di oltre 18km.
Nonostante la mia buona volontà, ho notato fin da subito una notevole difficoltà a seguire il gruppetto dei più veloci. Sulla salita verso il Tetto Brianzolo, poco prima di metà percorso, un crampo inaspettato al polpaccio sinistro mi ha purtroppo obbligato a rallentare l'andatura. Probabilmente la causa è dovuta (oltre ovviamente allo scarso allenamento di questo periodo), ad una maggior spinta della gamba sinistra per cercare di non affaticare troppo il piede destro ancora debilitato dalla recente fascite plantare.
Verso Cascina Casarigo siamo stati investiti da uno scroscio di pioggia che ci ha completamente inzuppati ma all'arrivo devo ammettere di aver provato, nonostante tutto, una grossa soddisfazione per avere portato a casa un bel giro di 18km.
Il bello di Montevecchia è anche questo: se fossi stato da solo non sarei mai riuscito, nelle condizioni attuali a raggiungere questo obiettivo!

lunedì 6 settembre 2010

Trekking al Pizzo Badile

Una bellissima camminata tra scenari stupendi quella effettuata sabato scorso insieme ai colleghi di Marino. Oltrepassiamo la frontiera di Villa di Chiavenna e dopo soli 2 chilometri in territorio svizzero, prendiamo la deviazione per Bondo dove lasciamo l'auto al termine di una lunga strada sterrata a quota 1300 metri.
La nostra meta è un giro ad anello tra i rifugi Sasch Fourà e il rifugio Sciora passando dalla bocchetta ai piedi del Pizzo Badile: la famosa roccia di granito la cui parete Ovest è stata scalata per la prima volta dal leggendario Cassin nel 1937 e durante la quale morirono 2 suoi compagni.
Dopo aver raggiunto il rifugio Sash Fourà a quota 1906 mt., arriva la parte più spettacolare tra lastre immense di granito. Davanti a noi troneggia il famoso Spigolo del Badile !!
Arrivati alla bocchetta vediamo in lontananza il Rifugio Sciora. Per raggiungerlo dovremo dapprima scendere lungo una cengia ferrata e poi cercare il sentiero tra un mare di pietre di granito probabilmente portate a valle da una valanga. Io, davanti, riesco immancabilmente a perdermi e devo rientrare sul sentiero attraversando un lungo e insidioso nevaio.
Raggiungiamo dopo circa 3 ore il Rifugio Sciora dove ci aspetta un meritato spuntino.
Il ritorno ci delizia nuovamente con altri panorami mozzafiato sul Cengalo e sulle Sciorette.

domenica 29 agosto 2010

Ricomincio da 5


Oggi ho voluto provare a correre nonostante il proposito di riposo assoluto fino a Settembre. Confortato infatti dall'assenza di dolore, ho indossato scarpe e pantaloncini e ho rimesso in moto le gambe con il proposito di un immediato stop al minimo comparire di dolori. Con grande soddisfazione ho notato che il piede ha risposto molto bene e sono riuscito a portare a termine un percorso di 5 chilometri! Nonostante il fiato corto, le gambe pesanti ed un accenno di vescica al piede, devo dire di essere molto soddisfatto e incoraggiato da questa prova.
Adesso sono fiducioso di un pronto recupero: ormai il rientro all'allenamento di Montevecchia è a tiro e la Maratona di Venezia non è più solo un miraggio (almeno spero....)!

martedì 24 agosto 2010

Storia di un ritiro

I segnali di una fastidiona fascite al piede destro si erano già manifestati durante la Bormio-Stelvio e mettendo in serio pericolo il Giir di Mont. L'ultima corsa in programma era la Set Mases, una gara che si svolge la 2° domenica di Agosto a Soraga, un bellissimo paesino della Val di Fassa. Purtroppo qui è successo il patatrac: partenza a razzo e dopo nemmeno un chilometro, all'inizio della prima salita, ho sentito una fitta paurosa sotto il piede destro che mi ha bloccato all'istante. Ho sentito il tendine sfibrarsi e un dolore fortissimo mi ha impedito anche solo l'appoggio a terra. Fortunatamente il mio albergo si trovava a pochi metri e ho potuto raggiungerlo saltellando su un solo piede. Ovviamente riposo assoluto e niente corse fino a Settembre (sperando che sia sufficiente....).

La gara però ha portato una grande soddisfazione per il 2° posto di categoria di Chiara e il terzo posto di Francesco!
Mancavo solo io alla premiazione, e pensare che con lo stesso tempo realizzato l'anno scorso mi sarei classificato al 2° posto di categoria e al 10° assoluto....

lunedì 26 luglio 2010

Spettacolo e fatica al Giir di Mont

Lo sapevo che sarebbe stato uno spettacolo e la voglia di viverlo da protagonista era così grande che non ho saputo rinunciare nonostante la fascite plantare che mi ha colpito al piede destro. L'idea era di provare a partire e fermarmi appena il dolore sarebbe diventato insopportabile e così mi sono trovato dietro la linea di partenza a vivere una giornata memorabile: la prova unica mondiale di Skyrunning! L'organizzazione è stata sicuramente all'altezza della situazione non tralasciando nemmeno i minimi particolari, dal bus navetta che portava i concorrenti al ritiro pettorali, alla canotta personalizzata col proprio nome e numero di pettorale (che resterà un bellissimo ricordo), ai numerosi e abbondanti ristori e al buffet finale, al bellissimo pacco gara. Ad un campionato mondiale non potevano rinunciare tutti i più forti atleti della specialità ed in effetti non mancava proprio nessuno! La presentazione dei top runner è stata molto avvincente anche se ha ritardato di quasi mezz'ora la partenza. Oltre 420 i partecipanti alla Skymarathon (32 km e 2.400 mt di dislivello positivo) e circa la metà i partecipanti alla MiniSkyrace (20 km e 1000 mt D+). Una giornata ideale ha fatto da contorno alla gara, soleggiata ma sufficientemente fresca. La partecipazione del pubblico non ha eguali! tantissima gente alla partenza e durante il percorso tra i 12 alpeggi di Premana incitava i concorrenti chiamandoli per nome grazie al pettorale personalizzato. Subito un imbuto ha caratterizzato la partenza in discesa che però mi ha permesso di non sforzare più di tanto il piede. Sulla prima salita che portava ai 1700 mt. di Alpe Chiarino ho forzato l'andatura convinto che la mia gara si sarebbe ben presto conclusa col ritiro. La sorpresa invece è stata che il dolore non si è accentuato man mano che il tendine si scaldava e la voglia di arrivare al Larech, punta più alta del percorso mi ha fatto stringere i denti e proseguire.
Devo dire che l'arrivo al Larech è una delle emozioni più forti che un runner possa provare: centinaia di appassionati aspettavano e incitavano ciascun concorrente chiamandolo per nome! Mi sono davvero emozionato: sembrava che mi conoscessero tutti e nei loro volti si percepiva il rispetto per la fatica che stavo facendo. Lo scollinamento del Larech offriva una discesa vertiginosa sulla quale ho un attimo tirato il freno per precauzione. Saluto Cinzia che mi supera al triplo della mia velocità, così come mi superano i veri corridori del cielo che nella discesa hanno davvero una marcia in più che fa la differenza con i normali "asfaltisti"! Arrivando alla località Rasga mi viene la tentazione di fermarmi e tornare a Premana dallo stesso sentiero fatto durante la prova del Giir di Mont, ma la curiosità di vedere anche il resto del percorso mi ha convinto a proseguire. Più volte però mi sono pentito di questa scelta: le gambe hanno iniziato ad accusare i primi crampi e solo la bellezza dei luoghi e il tifo della gente mi ha dato la forza di proseguire. Durante questi chilometri finali la sofferenza l'ha fatta da padrona e anche le forze mi hanno più volte abbandonato. Grazie però ai numerosi e abbondanti ristori sono riuscito a proseguire. All'inizio dell'ultima lunghissima discesa mi affianca Fluido che nonostante le numerose cadute ha ancora una velocità impressionante in discesa e mi supera ad una velocità stratosferica. Il mio obiettivo ora è solo quello di giungere al traguardo evitando di farmi male e quando finalmente il sentiero lascia il posto agli ultimi metri sull'asfalto, un'altra emozione fortissima mi assale: in lontananza si vede l'arrivo e ai bordi della strada una folla immensa acclama i finisher. Mi vedo sull'enorme schermo gigante e sento acclamare al microfono il mio nome tra gli applausi e i complimenti della gente. Il tempo finale di 4h:45' (ben sotto l'ambito traguardo delle 5 ore) è stato comunque niente rispetto all'enorme soddisfazione di averla terminata tenendo conto delle precarie condizioni in cui mi trovavo. Una gara che ha messo a dura prova tutti i concorrenti ai quali mi sento di fare davvero i complimenti per averla portata a termine. Per la cronaca, la vittoria è andata allo stratosferico Burgada che per la terza volta si è aggiudicato il podio seguito comunque da un ottimo Degasperi che nulla però ha potuto contro lo strapotere dello spagnolo. La prova femminile è stata invece vinta dalla campionessa mondiale Roux che ha abbattuto il precedente primato della gara di ben 16 minuti!
Per la cronaca della gara potete leggere l'articol del aspremana.it (organizzatore della gara).
Ecco invece qui la  Classifica Maschile
e quella Femminile

QUI trovate il servizio sul Giir di Mont trasmesso da RAI3 Sport.

lunedì 19 luglio 2010

Un GRANDE ci ha lasciato

Per una volta voglio lasciare da parte le gare, le corse, la fascite che mi sta perseguitando e scrivere 2 righe in ricordo di una persona veramente grande che se ne è andata, una persona che tutti conoscono per la sua attività giornalistica ma che pochi conoscono per il grande cuore che aveva. Questo grande è MINO DAMATO.


Avevo visto qualche anno fa un servizio televisivo dove Mino raccontava in prima persona la sua missione in aiuto dei bambini malati di Aids, un servizio che mi ha colpito perchè ha rivelato una sensibilità inusuale in una persona che fino ad allora avevo accomunato a tante altre, famosa forse più per il fatto di avere camminato sui carboni ardenti che per altro. Non molti conoscono quello che ha fatto dopo avere lasciato la carriera giornalistica: ha impegnato tutte le sue forze, il suo tempo e il suo amore in aiuto dei bambini romeni malati di Aids che aveva incontrato durante uno dei suoi innumerevoli servizi giornalistici.Una persona che è riuscita a dare un senso vero alla sua vita aiutando in prima persona i più piccoli e bisognosi di aiuto.


 Vi invito a visitare il sito internet della sua  fondazione per aiutare i bambini in emergenza e scoprirete immediatamente che cuore grande aveva Mino Damato.

Mi permetto una sola considerazione: purtroppo la Tv ha dato molto più risalto alla morte di Tarricone che non a quella di Mino Damato....

martedì 13 luglio 2010

Bormio-Stelvio 2010

A Bormio ci aspetta una giornata stupenda e calda. Alla partenza della maratonina siamo oltre 500 ammassati dietro la linea di partenza. La mia situazione fisica è molto precaria: la pastiglia per il mal d'auto sta ancora facendo il suo effetto soporifero e la brioche che ho mangiato durante la sosta a Tirano sta ancora girovagando nel mio stomaco. Tra uno sbadiglio e l'altro sento lo sparo del via e vengo praticamente sospinto in avanti dalla folla che mi accerchia fino ai primi tornanti all'uscita di Bormio. Qui in molti iniziano a perdere metri e io proseguo al mio passo tranquillo ma efficace digerendo man mano la brioche. Dopo circa 3 km vedo davanti a me il gruppetto con le 3 donne in testa, le raggiungo e le supero abbastanza facilmente. Adesso la salita si fà più dura e al 5^ km sono molto felice di trovare il primo ristoro. Proseguo appaiato ad un altro atleta che ha il mio stesso passo e a vicenda cerchiamo di tirare l'un l'altro. Il caldo si fà sentire e al 8° km sento la necessità di prendere il primo dei 2 gel che ho con me. Arrivo al ristoro del 10° km e ne approfitto per dissetarmi.

Dopo un paio di gallerie che donano un minimo di refrigerio, ecco comparire davanti agli occhi una serie infinita di tornanti che si inerpicano sulla montagna! Sono ben 36 tornanti infiniti che mettono a dura prova le gambe e la volontà. Arrivo al ristoro del 15° km che sono praticamente distrutto! L'altezza inoltre inizia a farsi sentire e il respiro diventa sempre più affannoso. Fortunatamente adesso la strada spiana leggermente per circa un paio di km ma le gambe indolenzite non ne vogliono sapere di girare. Veniamo superati dai primi ciclisti in gara che sfrecciano ad una velocità impressionante sfruttando il tratto di strada pianeggiante. Mi avevano avvisato che gli ultimi km erano i più duri, ed effettivamente lo sono! Consumato anche il 2° gel, inizio ad arrancare su per i terribili tornanti con la vista in lontanaza del passo dello Stelvio. Vengo raggiunto e superato dalla vincitrice femminile poco prima del ristoro del 18 km.
Qui la voglia di fermarmi e di non ripartire è veramente tanta. Proseguo camminando con il bicchiere in mano fin quando qualcuno a bordo della strada mi sprona a non mollare. Decido allora di ripartire correndo e inizio a superare qualche concorrente che ne ha meno di me. Al cartello dell'ultimo km inizio però a sentire i primi avvisi di crampi ai polpacci. Ricomincio allora a camminare ma la gente numerosa a bordo strada mi incita a non mollare. Riprovo a correre ma a 500 mt dall'arrivo i crampi arrivano in pieno bloccandomi le gambe e costringendomi a tagliare il traguardo camminando.
Nonostante il buon tempo di 2h:4', mi resta il rammarico di non avere preso alcuni semplici accorgimenti che avrebbero sicuramente giovato ad una prestazione migliore e mi riferisco in particolare al mancato riposo settimanale e al massacrante viaggio in pulmino del giorno stesso. Sono convinto che se l'avessi preparata meglio avrei potuto scendere sotto il traguardo delle 2 ore. Nonostante questo, sono contento di avere vissuto una grande giornata di sport, meravigliosamente organizzata e di avere condiviso questa sfida in compagnia di migliaia di altri sportivi.


Qui la Classifica finale

mercoledì 7 luglio 2010

Ricognizione del GDM

Ne ho sentito parlare così tanto del Giir di Mont che alla fine ho deciso di iscrivermi. Quello che più mi ha colpito sono stati i pareri discordanti di chi l'ha già corsa: qualcuno l'ha descritta come gara bellissima, qualcuno come una corsa corribile adatta a me, chi invece l'ha descritta come la gara più dura mai terminata e chi addirittura ha giurato di non rifarla mai più in vita sua, salvo poi iscriversi ancora quest'anno! Qualcuno mi ha anche sconsigliato di provare il percorso perchè sarebbe meglio non sapere cosa mi aspetterà il giorno della gara!! Ma tutto ciò non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità e così ci siamo ritrovati in 5 lunedì mattina in quel di Premana. Verso le 8:00, tra gli sguardi incuriositi di qualche passante, io, Fluido, Giuliana, Pinuccio e Silvio ci addentriamo nei vicoli del paese cercando il sentiero che in rapida discesa ci porta alla zona industriale dove attraversiamo il bellissimo ponticello sul fiume per imboccare il sentiero in direzione Val Marcia.
Qui subito inizia la salita tra boschi e prati transitando da bellissime baite di pietra. Qualche contadino ci saluta dandoci appuntamento per il giorno della gara. Noto subito la presenza di numerose fontanelle che in questa giornata caldissima saranno preziosissime. Io e Giuliana facciamo strada seguendo le numerose indicazioni del percorso segnate sui sassi e sui muri delle baite. Ci segue a breve distanza il resto del gruppo che saggiamente cerca di risparmiare le forze per il seguito. Dopo un ora circa di strada arriviamo all'Alpe Chiarino a 1.600 mt e noto subito che abbiamo percorso solamente 4 km (il giro completo ne prevede 32 !). Non ci lasciamo sfuggire l'occasione di fare qualche foto e di ammirare il panorama circostante che mi ha colpito per la sua bellezza. Una discesa corribile ci porta fino all'Alpe Forni che riconosco per avere visitato qualche anno fa durante una passeggiata al Rifugio Valvarrone. Su strada carrozzabile iniziamo a salire costeggiando una bellissima cascata.
Io cerco di tenere il passo di Giuliana che non smette di corricchiare nemmeno sulle salite più scoscese e così perdiamo di vista le segnalazioni che indicano l'attraversamento del torrente alla nostra sinistra. Arriviamo quindi al Rifugio Valvarrone dove ci accorgiamo del nostro errore di percorso. Fortunatamente scorgiamo in lontananza i nostri amici che stanno risalendo la montagna molto più a valle! Torniamo in fretta e furia e iniziamo a risalire nei boschi un ripido sentiero che ci porterà presto all'inizio del prato del Larech.
Ecco la mitica salita del Larech che più volte mi sono immaginato e che finalmente riesco a vedere anche se in gara mi immagino sarà molto più affollata di oggi! In cima ne approffittiamo per dissetarci e farci una bella foto mentre Pinuccio ci elenca una ad una tutte le cime innevate che ci circondano. La discesa è prorpio come me la immaginavo e temevo: molto ripida e tecnica! In breve perdiamo quota fino a raggiungere Alpe Fraina: un altro posto meraviglioso come i precedenti. Ora la discesa si fà più corribile ma un dolore ai reni inizia a darmi qualche preoccupazione. Fortunatamente si risolve subito al termine della discesa. Le gambe però iniziano ad essere pesanti e arrivati a Rasga un rapido consulto ci fa decidere di tagliare il resto del percorso e dirigerci verso Premana:  il pensiero di una buona birra fresca e gli imminenti impegni podistici ci convincono presto che è la scelta migliore da fare. Mi rimane di questa giornata un bellissimo ricordo dei paesaggi che probabilmente in gara è difficile gustare. La bella giornata di sole, l'ottima compagnia e un bel terzo tempo hanno messo poi il sigillo ad una giornata indimenticabile.

Potete vedere qui una bella raccolta di foto realizzate da Fluido.

martedì 6 luglio 2010

Corsa della Canonica: dalle stalle alle stelle

Dopo la parentesi sfortunata dell'anno scorso, quando la gara fu interrotta per errore di percorso, quest'anno è filato decisamente tutto liscio, grazie ad un rinnovato percorso ( 3 giri piuttosto nervosi ma nello stesso tempo veloci per un totale di 8,5 km ) e una logistica rinnovata con ampi spazi a disposizione degli atleti. Anche il tempo ha aiutato l'organizzazione con qualche goccia di pioggia che non ha disturbato più di tanto gli atleti. Gli sponsor inoltre hanno messo sul piatto ricchi premi e pacchi gara che hanno attirato come mosche i più forti atleti del calibro del vincitore Nasef, del suo connazionale Amor Rached e di un keniano giunto al secondo posto. A seguire i più forti atleti italiani come Colnaghi, Abbatescianni, Ba e molti altri.
Per quanto mi riguarda, dopo il primo giro piuttosto veloce, ho cercato di conservare la mia posizione e nel terzo giro sono riuscito a superare un paio di avversari in fase calante. Sono giunto in 26° posizione assoluta e sono stato premiato come 6° di categoria con un bel completo da running (sempre utile) e un'abbondante razione di salumi e stuzzichini per la gioia dei miei figli!

Ecco QUI la Classifica Generale e QUI invece il servizio fotografico del bravissimo Mandelli.